Con il decreto interministeriale del 12 settembre 2017 firmato dai ministri dell’Economia e del Lavoro, l’opportunità e la convenienza delle misure di conciliazione famiglia-lavoro valgono non solo per i dipendenti ma anche per le aziende alle quali vengono riconosciuti vantaggi sotto forma di sgravi sui contributi. Infatti, a disposizione delle imprese virtuose ci sono 110 milioni di euro per il biennio 2017/2018.
Chi, come e quando si può accedere ai fondi? Per il 2017 le aziende con apposita istanza presentano all’INPS il proprio accordo aziendale in materia di conciliazione entro il 15 novembre p.v.; invece, per il 2018 le domande, nelle stessa modalità, vanno presentate entro il 31 agosto.
Le misure agevolate sono divise in tre categorie:
- Interventi per la genitorialità: creazione di nidi e spazi gioco, percorsi formativi per favorire il rientro dal congedo, buoni per l’acquisto di servizi di baby sitting, allungamento e maggiore retribuzione del congedo parentale (ad oggi il congedo parentale è per le donne pari a sei mesi pagati al 30% e per gli uomini fino a cinque mesi al 30%).
- Flessibilità organizzativa: lavoro agile, orari flessibili in ingresso o in uscita, part-time, banca delle ore, cessione solidale di permessi.
- Welfare aziendale: convenzioni per la messa a disposizione di servizi che aiutano a risparmiare tempo (dal disbrigo delle bollette alla lavanderia), convenzioni con strutture e buoni per l’acquisto di servizi di cura e assistenza per bambini e anziani.
Molte delle misure citate dal decreto consentono anche l’accesso alla detassazione dei premi di produttività: ad esempio stipulando un accordo aziendale o territoriale con il sindacato l’azienda può beneficiare di due agevolazioni, contributive e fiscali.
Tags: agevolazioni fiscali conciliazione vita-lavoro welfare aziendale