Motivare non è un’abilità comunicativa finalizzata ad entusiasmare per qualche ora le risorse umane, quanto piuttosto la capacità di comprendere lo scopo di vita delle persone ed aiutarle a realizzarlo mediante il dispiegamento dei propri talenti e delle loro capacità ed esperienze.
Alle volte viviamo in modo passivo. Attendendo qualcosa che non arriverà mai. È importante prendere in mano la propria vita in modo proattivo e fissare degli obiettivi di miglioramento, di felicità. Chi non va avanti, va indietro, proprio come una palla su una strada in salita. Ferma, scivola indietro!
E per migliorare dobbiamo lavorare sulla nostra indole, sul nostro essere più profondo. Per comprendere dove stiamo andando, dobbiamo capire dove siamo. Conoscere noi stessi e scoprire i nostri talenti.
Tutti siamo stati messi al mondo con dei talenti, con dei doni. Se li scopriamo, capiamo il percorso di realizzazione del nostro progetto di vita. Il progetto di vita realizza me stesso e contribuisce a realizzare la società intorno a me, poiché siamo interconessi.
Spesso non siamo consapevoli dei nostri doni, perché pensiamo ai talenti come ad un’abilità e non come ad saper “essere”. Talento è saper ascoltare, comunicare, essere risoluti, essere determinati, essere socievoli, essere sensibili, essere empatici, essere analitici, sintetici, ecc.
Ognuno di noi è unico e irripetibile sulla terra. Non c’è qualcun altro uguale a me. Nessuno può fare quello a cui sono chiamato io… nel modo in cu lo farei io…
È interessante osservare che sia gli studi di crescita personale che i percorsi spirituali indicati nelle grandi religioni rivelano che la massima espressione del sé si ottiene mediante il dono. Il talento emerge nella donazione di sé, nel proprio dispiegamento per fini altruistici.
Psicologicamente l’essere umano attraversa gli stadi della sua crescita passando da uno stato di dipendenza/bisogno (infanzia), ad uno di autonomia/egoismo/egocentrismo/edonismo (età adulta); allo stato di altruismo/donazione/interdipendenza/reciprocità (maturità), realizzando se stesso nella massima espressione di benessere psichico, personale e sociale. La donazione è universalmente riconosciuta come la massima maturazione psichica della persona.
L’impresa che realizza questo bisogno profondo delle proprie risorse umane, mettendole nella condizione di offrire il proprio contributo insostituibile ed unico, valorizzando il talento umano, porta al massimo livello di motivazione il capitale umano, contribuendo alla realizzazione delle persone e dell’organizzazione stessa. In questo modo l’azienda risponde anche ad un alto scopo sociale e umano, consentendo lo sviluppo del potenziale umano.
Un’azienda competitiva è un’azienda che sceglie e riconosce le persone valutando il loro potenziale, impiegandole nelle posizioni e mansioni più consone con il loro profilo e le loro competenze, analizzando i processi interni e consentendo piani di sviluppo di carriera individualizzati.
La motivazione delle risorse umane porterà le stesse a reciprocare offrendo risultati di gran lunga superiori a quelli previsti in termini contrattuali. Il livello di fiducia dei dipendenti, in tal modo estremamente fidelizzati, renderà il contratto una formalità molto meno efficace del rapporto umano che si instaura con essi.
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